Sabato 18 maggio si terrà la 20esima edizione della Notte Europea dei Musei; un’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura francese, e patrocinata dall’Unesco, dal Consiglio Europeo e dall’ICOM (che ha dato vita alla Giornata Internazionale dei Musei, a partire dal 18 maggio 1977). L’obiettivo di questa particolare ricorrenza è consentire alla cittadinanza europea di riscoprire i patrimoni artistici e culturali di ogni singola città. L’Italia, con il dicastero della Cultura, ha aderito anche quest’anno e tutti i luoghi di cultura del Paese potranno essere visitati durante l’apertura straordinaria del sabato sera al prezzo simbolico di un euro (QUI l’intero programma).
Coincide con la Nuit Européenne Des Musées, inoltre, la Notte dei Musei 2024 edizione capitolina; da 14 anni, infatti, Roma e i suoi siti storici, musei, luoghi di cultura saranno fruibili ai cittadini dalle ore 20.00 alle ore 2.00. L’evento è promosso da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e prevede l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Dalla Casina delle Civette, ai Mercati di Traiano, passando per il Museo di Casal de’ Pazzi e la Villa di Massenzio sull’Appia Antica, fino ad arrivare ai Musei Capitolini: Roma per una notte si schiude e consente passeggiate e incontri culturali suggestivi e ricchi di storia.
La Giornata Internazionale dei Musei
Cade, a poche settimane dal voto, la Giornata Internazionale dei Musei (18 maggio) il cui tema definito per l’edizione 2024 è Musei per l’Educazione e la Ricerca. Due ambiti estremamente rilevanti, spesso presenti nel dibattito politico che tiene banco in questi giorni. Come riferisce l’ICOM – International Council Of Museum, il tema scelto intende evidenziare il ruolo cruciale che le istituzioni culturali ricoprono nel poter garantire esperienze educative di livello; altresì, lo spirito della giornata vuole spingere i cittadini europei verso una nuova consapevolezza, verso un mondo che sappia essere inclusivo e che faccia della sostenibilità economica, sociale e ambientale la normalità.
I musei, come spiega ancora l’ICOM, rappresentano dei centri educativi dinamici; è negli spazi culturali infatti che trova terreno fertile la creatività, ma anche il pensiero critico. Il contatto diretto con la storia (antica o più recente), la scienza, le nuove tecnologie, o con l’estro degli artisti moderni, non può che aprire nuovi orizzonti, spronare alla curiosità e all’indagine.
L’obiettivo della Giornata e delle iniziative associate, come la Notte Europea dei Musei, è proprio fare in modo che la fiamma del confronto sia viva, che i cittadini europei possano addentrarsi in nuovi mondi e arricchire il proprio bagaglio di vita e culturale. Va anche aggiunto che ogni Paese aderente accompagna l’apertura straordinaria dei musei con spettacoli, manifestazioni e letture; il viaggio nella cultura diventa così interattivo e dinamico e consente un coinvolgimento ad ampio spettro.
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite
Oltre a rilanciare il mondo della cultura, dal 2020 la ricorrenza Musei sostiene un insieme di scopi degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Per quest’anno l’attenzione è focalizzata sugli obiettivi 4 e 9. In merito al primo “Educazione e qualità”, l’ICOM spiega che è necessario garantire un’educazione, una formazione, che sia adeguata e inclusiva, spetta a chi può intervenire a livello pratico promuove delle opportunità di apprendimento che non conoscano discriminazioni.
Sull’Obiettivo 9, quello delle tre ‘i’ – “Industria, Innovazione e Infrastrutture”, l’organismo ribadisce la necessità di andare a costruire infrastrutture che siano “resilienti e promuovere un’industrializzazione inclusiva e sostenibile e favorire l’innovazione”.
Lo scorso anno il tema indicato per l’International Museum Day è stato: Musei, Sostenibilità e Benessere. Per l’occasione, era invece stato posto l’accento sugli obiettivi 3 – Salute e benessere globale; 13 – Lotta contro il cambiamento climatico (in riferimento a tutte quelle azioni che quotidianamente si possono mettere in campo per combattere il cambiamento climatico e i suoi impatti, adottando pratiche a basse emissioni di carbonio nel Nord del mondo e strategie di mitigazione nel Sud del mondo); e 15 – Vita sulla Terra (tutelare e valorizzare gli ecosistemi terrestri).