Dal PNRR al Fondo Sociale Europeo, senza dimenticare i contributi a fondo perduto, i bandi nazionali e continentali, le linee di finanziamento con tassi vantaggiosi ed altri strumenti finanziari che potrebbero trasformarsi in un booster per il settore sportivo alle prese con il suo rilancio. Le risorse per recuperare il terreno perduto a causa della pandemia e per migliorare un comparto che vale più dell’1,3% del PIL ci sarebbero pure. L’unico problema è che queste opportunità spesso non vengono colte.
Fondi e opportunità per lo sport non devono rimanere un miraggio
Al di là dell’aspetto culturale, ci sono altre mancanze o carenze che non consentono allo sport system di avere accesso alle linee di finanziamento. I fondi e le opportunità, insomma, rischiano di rimanere un miraggio. Il motivo? Spesso si cela all’interno di quel documento che dovrebbe illustrare il progetto imprenditoriale. Nel richiedere l’accesso ad una linea di finanziamento o nel partecipare ad un bando un ruolo cruciale lo ricopre proprio il business plan.
Per formare, informare e guidare gli operatori dello sport, affinché poi possano agire e sviluppare le loro idee imprenditoriali, OPES ha promosso il convegno “Bandi e Opportunità per lo Sport”. Mercoledì 8 maggio, presso l’Università degli Studi del Foro Italico, oltre al Presidente Nazionale DI OPES, Juri Morico, e al Presidente del Comitato provinciale di Roma, Alessandro Battisti, sono intervenuti Luca Bertelli (Manager Sportivo e Business Planner Certificato), Giancarlo Barbarisi (Esperto in tecniche di finanziamento per le imprese), Federico Palla (Microcredito), Vincenzo La Morte (Istituto per il Credito Sportivo) e Daniele Laureti (Presidente Gesis Italia).
Nel servizio gli interventi di Luca Bertelli e Giancarlo Barbarisi