Dei 555 crimini d’odio rilevati dalle forze dell’ordine italiane nel 2015, come riportato dall’ODIHR (l’Office for Democratic Institutions and Human Rights dell’OSCE, l’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), ben 369 sono stati catalogati come episodi di razzismo e xenofobia. Nel 2016, l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) ha aperto 2.939 istruttorie, di cui 2.652 giudicate pertinenti. I numeri non sono diminuiti neppure nel biennio segnato dal covid: dai 913 episodi di discriminazione del 2020 si è passati ai 1.379 un anno più tardi.
La tanto attesa frenata non c’è stata neppure nel 2022 e nel 2023. Anzi, con maggiore frequenza, si sono intensificati gli episodi soprattutto in quei luoghi dove tutto sembra ammesso e dove la civiltà ed il rispetto vengono messi da parte: gli stadi di calcio. Dalla Serie A alla Serie D, come rivelato dall’OSCAD (Osservatorio Sicurezza Controllo Atti Discriminatori), i casi di discriminazione sono cresciuti in un anno del 24%, passando da 77 a 96.
Al primo posto del manifesto d’odio, come indicato dai report dell’ufficio istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’osservatorio che coinvolge Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, ci sono le parole a sfondo etnico e razziale e i pregiudizi basati sull’inferiorità della razza.
Per avviare il cambiamento culturale e per costruire una società basata sulla cultura del rispetto e su valori come l’inclusione e l’integrazione, c’è molto da fare. Servono azioni concrete, leggi (l’Italia ha in teoria un impianto normativo ben attrezzato per arginare e punire i fenomeni discriminatori e a sfondo razziale), campagne di sensibilizzazione e, più in generale, l’impegno di ogni protagonista della società civile.
La campagna dell’UNAR
Dal 18 al 24 marzo, l’UNAR promuove la XX edizione della Settimana di azione contro il razzismo. L’obiettivo è quello di realizzare iniziative di sensibilizzazione e informazione sulle tematiche del razzismo, dell’intolleranza e della xenofobia, con declinazioni negli ambiti dell’istruzione, dello sport, dell’arte e della cultura.
Le attività previste sul territorio
Numerose le iniziative previste sia nell’ambito dei 38 progetti vincitori dell’Avviso pubblico indetto dall’UNAR e rivolto poi alle associazioni e agli Enti che svolgono attività nei campi della lotta alle discriminazioni e della promozione della parità di trattamento, sia delle 10 Città Metropolitane aderenti alla XX Settimana (Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria e Torino). [clicca qui per consultare il programma]
Lo scorso 21 marzo, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, l’UNAR ha altresì lanciato sui propri canali social uno spot per promuovere la XX Settimana e per fare sì che si sensibilizzi l’opinione pubblica sui temi del contrasto ad ogni forma di discriminazione, segnalando a chi è vittima o testimone di episodi di discriminazione la possibilità di contattare il numero verde del Contact Center UNAR 800 901010 o di scrivere tramite il form online disponibile sul sito www.unar.it .
Risorse.news e OPES sostengono la campagna dell’UNAR e scendono in campo, come sempre hanno fatto, per debellare la società dal virus delle discriminazioni e del razzismo.