Marco Giordani racconta a risorse.news l’esperienza al Mondiale di Beach Soccer
Le vie del goal possono essere infinite. Possono essere lastricate di erba naturale o sintetica e subito dopo essere formate da tanti minuscoli granelli di sabbia dorata. Che attraversino un quartiere popolare della Capitale, dove gli abitanti della borgata sono i principali azionisti della squadra di calcio locale, o che raggiungano la scintillante, facoltosa e prosperosa Dubai sanno sempre regalare grandi emozioni, sensazioni forti e gioie che vanno al di là del risultato. Marco Giordani è un calciatore che quelle vie le percorre a velocità siderale e con una maglia azzurra addosso. Con quella del Montespaccato, società che milita nel girone A di Eccellenza laziale, o indossando la divisa della Nazionale di Beach Soccer, che al Mondiale negli Emirati Arabi è arrivata seconda, la sua missione è fare il bomber.
Dall’Eccellenza laziale al Mondiale, sempre a suon di goal
Il classe 1997 di Anzio, da qualche anno a questa parte, si divide tra le due discipline. Se per almeno nove mese indossa le scarpe con i tacchetti, segnando goal a raffica sui campi dilettantistici, d’estate scende in campo a piedi nudi sulla sabbia.
Con il beach soccer è iniziato tutto quasi per caso. In poco tempo, a suon di reti, grandi giocate, rovesciate, corse e prestazioni, Giordani si è affermato come uno dei più lucenti talenti italiani, a tal punto da diventare uno dei protagonisti della Nazionale. Dopo aver contribuito alla vittoria dell’Italia nel Campionato Europeo di Alghero, vincendo tra le altre cose il titolo personale di MVP della manifestazione, a febbraio ha salutato per un mese i suoi compagni di squadra del Montespaccato ed è volato a Dubai per disputare la sua prima FIFA World Cup di Beach Soccer.
Ai microfoni di risorse.news Marco Giordani riavvolge il nastro e racconta la sua avventura mondiale, le emozioni provate, le sfide future e la voglia di ripagare il Montespaccato per la vicinanza e la fiducia mostrate in ogni attimo della sua assenza.
