Le lancette del Doomsday Clock (orologio dell’apocalisse) sono rimaste ferme a 90 secondi dalla mezzanotte nucleare. Come un anno fa. Il mondo, stando al Bulletin of the Atomic Scietists dell’Università di Chicago, è in pericolo. Il rischio di disastro atomico, rappresentato dalla metafora dell’orologio che batte la mezzanotte, rimane altissimo.
Come un anno fa, le lancette dell’orologio non sono state spostate indietro
L’ultimo report, pubblicato lo scorso 23 gennaio dagli scienziati nucleari che curano il bollettino annuale, non presenta variazioni rispetto a 365 giorni fa. Le minacce globali, in primis i conflitti in Ucraina e a Gaza, la corsa agli armamenti, il mancato rispetto degli accordi sulla riduzione delle armi nucleari e i pericoli provenienti da quegli eventi che potrebbero causare danni irrimediabili all’umanità non hanno consentito di portare indietro le lancette. La possibilità di guadagnare qualche secondo ci sarebbe. Secondo gli amministratori dell’orologio dell’apocalisse, servirebbe che i Governi e le persone agiscano urgentemente e in maniera differente rispetto a quanto stanno realmente facendo.
Rachel Bronson, presidente e CEO del Bulletin, in una nota stampa ha dichiarato: “Non bisogna commettere errori: impostare l’orologio a 90 secondi dalla mezzanotte non è un’indicazione che il mondo è stabile. Piuttosto il contrario. È urgente che i governi e le comunità di tutto mondo agiscano. Il bollettino rimane fiducioso nel vedere le generazioni più giovani guidare il cambiamento.”
I fattori di rischio di un conflitto atomico
La preoccupazione per un conflitto atomico, insomma, non diminuisce. Anzi, c’è un serio rischio di escalation. Russia, Stati Uniti d’America e Cina stanno spendendo ingenti somme per espandere e modernizzare il loro arsenale nucleare. L’Iran, poi, si sta arricchendo di uranio e rifiuta le ispezioni dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Il Pakistan e l’India sono due nazioni in via di sviluppo anche sul piano nucleare, mentre la Corea del Nord continua con i pericolosissimi test balistici a lungo raggio. “Le tendenze minacciose – si legge nella dichiarazione del Doomsday Clock – continuano ad indirizzare il mondo verso la catastrofe”.
Il Governatore Jerry Brown, presidente esecutivo del Bollettino, ha aggiunto: “Solo le grandi potenze come Cina, USA e Russia possono tirarci indietro. Nonostante i profondi antagonismi devono cooperare, altrimenti saremo condannati”.
In questo momento, manca proprio la collaborazione e la fiducia tra le due superpotenze che tra il 1947 ed il 1991 diedero vita ad un periodo di forti tensioni geopolitiche, dividendo il mondo in due blocchi: quello occidentale e quello orientale.
Il New StART (New Strategic Arms Reduction Treaty), siglato l’8 aprile 2010 a Praga dagli allora presidenti USA, Barack Obama, e russo, Dmitri Medvedev, oggi è in discussione. Fino a febbraio 2026, ovvero fino alla fine del secondo quinquennio di proroga, le due Nazioni non possono superare il limite di 1550 testate nucleari a testa. Qualora l’accordo non venisse rinnovato, si potrebbe assistere ad una proliferazione di armi di distruzione di massa da parte dei governi di Mosca e Washington.
Nel 1947, quando fu creato, l’orologio dell’apocalisse era a 7 minuti dalla mezzanotte nucleare
Quando fu creato, nel 1947, in piena Guerra Fredda, l’orologio dell’apocalisse era stato impostato alle 23:53, sette minuti prima della mezzanotte. Nel corso degli anni, l’unità di misura virtuale degli scienziati dell’Università di Chicago ha oscillato tantissimo. Il punto più lontano dall’annientamento è stato toccato nel 1991, quando il Doomsday Clock batteva le 23:43, diciassette minuti prima della campana.
Non solo il nucleare, tutti gli altri pericoli per l’umanita
Dal 2007, però, il Bulletin of Atomic Scientist non esamina solo gli eventi che potrebbero innescare il conflitto atomico, ma osserva tutto ciò che potrebbe arrecare danni irrimediabili all’umanità. I cambiamenti climatici, le minacce biologiche in evoluzione e i pericoli connessi ad un utilizzo improprio della tecnologia, come l’intelligenza artificiale generativa, rappresentano altri rischi per il genere umano.
A tal proposito, Bill Nye, che ha partecipato all’annuncio del report del Doomsday Clock, ha sentenziato: “Per decenni, gli scienziati ci hanno avvertito dei pericoli che affliggono l’umanità. Potremmo trovarci di fronte ad una catastrofe se non gestiamo meglio le tecnologie che abbiamo creato. È ora di agire”.