“Siamo la prima Nazione in Europa per numero di anziani, la seconda nel mondo dopo il Giappone e abbiamo un ritardo più che ventennale rispetto alle riforme strutturali in favore degli anziani. In merito, il Governo Meloni ha dimostrato di essere in grado e competente, ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale tutto l’iter di approvazione del disegno di legge delega in favore della terza età”, queste le parole del Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, durante un’intervista rilasciata a noi di risorse.news lo scorso aprile.
Da ieri, 25 gennaio, il Patto per la Terza Età è ufficialmente catalogabile come decreto legislativo. Un lavoro “serrato”, così come lo ha definito l’onorevole al termine della conferenza stampa tenutasi dopo il Cdm.
On. Bellucci: “Stanziato oltre un miliardo di euro”
“È una grande emozione e un onore aver portato oggi in Cdm la riforma in favore della terza età – ha riferito Bellucci in conferenza – rispettando perfettamente i tempi dettati dal Pnrr. Dopo mesi di lavoro serrato, dico, senza enfasi, che questa legge ha il potenziale per costituire una ‘pietra miliare’, perché dà il via a un nuovo welfare per le persone anziane, più inclusivo, più semplice e soprattutto più giusto” questo perché è stato “pensato per i bisogni reali delle persone e delle famiglie”.
Il Viceministro ha ribadito che si tratta di un’azione necessaria da oltre vent’anni e che ora è diventata una realtà costruita con metodo. Una risposta efficiente “a milioni di famiglie. Ora non si torna indietro”.
Come aveva evidenziato Bellucci a noi di risorse.news, l’intervento intende dedicare attenzione “al diritto di ogni anziano di vedere nella propria casa il luogo di cura, di vita e di assistenza”.
Già all’epoca, ci aveva anticipato che l’intenzione era “approvare tutta una serie di decreti attuativi che possano dare certezza rispetto a una rigenerazione urbana a misura di anziano, rispetto all’inclusione degli anziani attivamente nella nostra società, rispetto a quella assistenza di prossimità territoriale socio-sanitaria che deve vedere nella propria casa il luogo privilegiato di assistenza per gli anziani”.
Patto terza età: i numeri
Entrando nello specifico, Bellucci ha illustrato i fondi stanziati e le misure approvate: “Il Governo ci crede e per avviare la riforma ha stanziato oltre un miliardo di euro ed è solo l’inizio di un percorso strutturale, che sarà progressivamente implementato e su cui ci impegniamo a reperire ogni risorsa disponibile, innanzitutto mettendo a sistema economie destinate e non spese, ma anche utilizzando capitoli già dedicati alle singole materie.
Tra le maggiori novità: “la prestazione universale che ha l’obiettivo di mettere in protezione gli anziani non autosufficienti più fragili e a più basso reddito, portando a 1.380 euro mensili il sostegno economico per garantire servizi e cure, aumentando così del 200% l’indennità di accompagnamento”.
Meloni: “Una tappa di un percorso che andrà avanti per tutta la legislatura”
Anche il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso soddisfazione in merito al lavoro svolto sul Patto per la terza età. Sulla propria pagine Facebook ha condiviso: “Come promesso abbiamo approvato oggi un decreto legislativo attuativo del Patto per la Terza Età: è una riforma di cui andiamo orgogliosi e che l’Italia aspettava da più di 20 anni, solo una tappa di un percorso che andrà avanti per tutta la Legislatura”.
“Con più di 1 miliardo di euro in due anni e l’avvio della sperimentazione di una prestazione universale – ha approfondito facendo eco ai colleghi – che consentirà di aumentare di oltre il 200% l’assegno di accompagnamento degli anziani più fragili e bisognosi, diamo finalmente risposte concrete ai bisogni dei nostri oltre 14 milioni di anziani, ai non autosufficienti e alle loro famiglie”.
Infine ha inteso ringraziare “tutti i Ministeri per il lavoro corale che è stato fatto e che ci consente di varare una nuova governance nazionale delle politiche per le persone anziane”.