Lo scorso aprile, in occasione del proprio intervento al Vinitaly di Verona, il Premier Meloni aveva annunciato il liceo del made in Italy, ovvero un’opportunità per i giovani e per il Paese e per “dare continuità a una serie di settori della nostra economia che rischiano di essere totalmente perduti”.
Durante il proprio intervento, riferendosi alla platea di studenti di un istituto agrario, aveva poi chiarito: “Forse dimentichiamo non solo che in questi istituti, specialmente nell’Agrario, c’è una capacità di sbocco nel mondo professionale molto più alta, ma per come la vedo io questo è il vero liceo. Non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura di quello che questi ragazzi sono in grado di portare avanti, studiare e tramandare. Faccio i complimenti a questi ragazzi, siete stati molto lungimiranti”.
“Per me questo è il liceo – aveva aggiunto – perché non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura […] ed è una delle ragioni per cui il governo lavora al liceo del made in Italy”.
Oggi il liceo del made in Italy è una realtà. Le iscrizioni per l’anno scolastico 2024/2025 si apriranno il prossimo 23 gennaio. A darne l’ufficialità i Ministri Valditara e Urso.
Il liceo del made in Italy, le dichiarazioni dei ministri Valditara e Urso
La Circolare, inviata alle Istituzioni scolastiche e alle Regioni, è stata approvata in Parlamento il 20 dicembre 2023 e contiene le indicazioni operative per consentire l’iscrizione alle classi prime di questo particolare percorso liceale. Il nuovo indirizzo, come si chiarisce in una nota ufficiale, potrà essere scelto dalle famiglie sulla piattaforma UNICA a partire dal 23 gennaio 2024.
“L’istituzione di questo Liceo – ha riferito il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara – è una parte qualificante del percorso di valorizzazione, promozione e tutela delle eccellenze italiane: fornirà agli studenti la possibilità di approfondire gli scenari storici, geografici, artistici e culturali dello sviluppo industriale e del tessuto produttivo del nostro Paese, ma anche di proiettarsi nel futuro con una solida formazione di base soprattutto nei campi economico, giuridico e tecnologico: questo mix virtuoso si inserisce nella grande riforma della scuola secondaria superiore, che si propone di avvicinare l’istruzione al mondo dell’imprenditoria nazionale e quindi del lavoro, riducendo la distanza fra le competenze richieste dai settori produttivi e quelle fornite dalla scuola”.
“Finalmente il Liceo del Made in Italy per il Paese dell’eccellenza globale che si fonda sull’arte creativa del lavoro italiano”, ha commentato poi il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, “il nostro Paese si dota così di un innovativo percorso scolastico, che coniuga tradizione e innovazione, strettamente connesso al mondo imprenditoriale, per formare i talenti e i futuri motori della nostra economia, che saranno chiamati a valorizzare al meglio la qualità che caratterizza il nostro Made in Italy”.
Approfondendo, Urso ha condiviso la missione di questa nuova realtà, ovvero “fornire una preparazione completa, abbracciando sia le discipline umanistiche che le materie STEM con l’obiettivo di sostenere e promuovere le eccellenze italiane, la creatività e l’imprenditorialità che hanno da sempre posizionato il nostro Paese al vertice della scena globale”. In merito alla materie STEM, anche Valditara, in diverse occasioni, ha puntualizzato quanto sia significativo portare i giovani a intraprendere percorsi di studio, anche universitari, verso tale orientamento, soprattutto guardando ai cambiamenti che hanno caratterizzato il mondo del lavoro nell’ultimo decennio.
Altresì, Urso ha chiosato “la Fondazione “Imprese e Competenze per il Made in Italy”, prevista dal Ddl Made in Italy insieme al Liceo, agirà come il ponte essenziale tra il mondo scolastico e quello imprenditoriale, facilitando l’accesso al lavoro di giovani pronti ad affrontare le sfide globali con competenza e visione. Siamo certi che il Liceo del Made in Italy sarà un baluardo per la crescita sostenibile e la valorizzazione del talento italiano su scala internazionale”.
Preparazione e piano di studi
Contestualmente all’annuncio in Gazzetta Ufficiale, è stato diffuso il piano di studi che andrà a qualificare il liceo del made in Italy.
Come illustrato nella tabella inserita tra gli allegati (clicca qui per consultarla), le materie di cui si compone il percorso sono le seguenti: lingua e letteratura italiana, storia e geografia, diritto, economia politica, lingua e cultura straniera (saranno due le lingue straniere che gli studenti potranno approfondire), matematica (e informatica), scienze naturali, scienze motorie e sportive, storia dell’arte e religione cattolica (o attività alternative).
Le ore, dedicate alle materia sopraelencate, sono state così distribuite: 132 ore di Lingua e letteratura italiana, 99 di Storia e Geografia, Diritto, Economia Politica, Lingua e Cultura Straniera, Matematica (con Informatica); 66 ore di una Seconda Lingua (sempre con annessa Cultura Straniera), di Scienze Naturali, di Scienze Motorie e Sportive. In ultimo, 33 sono le ore definite per Storia dell’Arte e Religione Cattolica (o altre attività alternative).
Dunque, un piano completo, che evidenzia il modo in cui il programma di studi voglia fornire una preparazione a 360° e introdurre i più giovani alle professionalità più longeve, usuali, e quelle più recenti.
D’altra parte, come riferito nel documento pubblicato in Gazzetta, l’indirizzo di studi ha il compito di prevedere l’acquisizione, da parte degli studenti, di conoscenze, abilità e competenze approfondite nelle scienze economiche e giuridiche, all’interno di un quadro culturale che consenta di cogliere le intersezioni tra le discipline.
Inoltre, i ragazzi avranno così modo di sviluppare competenze imprenditoriali idonee alla promozione e alla valorizzazione degli specifici settori produttivi del made in Italy. Ed è per tale ragione che saranno date particolari attenzioni a: principi e strumenti per la gestione d’impresa e tecniche e strategie di mercato per le imprese del made in Italy.
Alternanza scuola lavoro
Durante il percorso non mancheranno momenti formativi pratici definiti dall’alternanza scuola lavoro. Verranno, in proposito, attivati dei tirocini in aziende e imprese afferenti all’indirizzo scolastico e ai principi che lo sostengono e alle materie prese in esame. Il sottosegretario all’Istruzione, Paola Frassinetti, ha così commentato la necessità di preparare i giovani per affrontare al meglio il futuro.
“Abbiamo identificato un vuoto nel settore della formazione – ha spiegato durante il programma radiofonico Gli Inascoltabili in onda su Radio Roma Sound fm90 dello scorso 5 gennaio – cruciale sia per l’economia che per la cultura italiana. […] A differenza di altri percorsi focalizzati per esempio su design, moda o agro-alimentare, il nuovo liceo offre una preparazione generale, con un’attenzione particolare al ‘made in Italy’ piuttosto che a settori specifici. È prevista anche un’interazione con le aziende, attraverso un programma che integra lavoro e studio, garantendo esperienze formative sicure e controllate“.