Durante la giornata di ieri, 6 dicembre, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto a Palazzo Chigi la Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione per le due leader di fare il punto sui dossier internazionali ed europei di maggiore urgenza. Tra questi, chiaramente, le questioni inerenti a Ucraina e Medio Oriente, migranti, allargamento dell’UE, revisione del quadro finanziato pluriennale UE e sicurezza e difesa in vista del Vertice UE che avrà luogo nei Balcani dal 13 al 15 dicembre.
Metsola: “l’incontro è andato molto bene”
Il Premier si è detta soddisfatta di quanto prodotto dall’incontro, così come Metsola che lasciando Palazzo Chigi ha commentato alla stampa: “L’incontro è andato molto bene, abbiamo contatti regolari. Stiamo preparando il Consiglio europeo“.
La numero uno dell’Europarlamento ha riferito, ospite di Bruno Vespa a “Cinque Minuti”, che l’Europa, negli ultimi cinque anni, è stata unita e che questa unità debba essere preservata. Il suo viaggio in Italia, dunque, fa parte proprio di questo impegno, di tenere le maglie della rete ben strette.
In riferimento alle votazioni europee “Io voglio che gli italiani – ha chiarito – abbiano la possibilità di trovare dei candidati di cui possano fidarsi affinché noi possiamo continuare a costruire questo progetto europeo, che è fragile. Io sono convinta che solo il centro europeista può dare soluzioni al futuro dell’Ue“.
Su Meloni e il suo futuro in Europa, Metsola ha riferito: “La presidente la conosco molto bene, è una donna molto forte. Quando parla lei si vede che l’Italia conta. E’ una donna pro-Ue molto forte. Ed è per questo che noi contiamo su di lei. E io conterò non solo sulla sua amicizia ma sulla leadership“.
Anche perché l’Italia quest’anno prenderà la Presidenza del G7 e dunque “sarà un anno molto importante perché potremo vedere la presidente con i suoi ministri nella leadership di questi Paesi”.
Ancora in clima europee (6-9 giugno 2024), Metsola ha condiviso i propri auspici, invitando gli elettori, soprattutto i più giovani, a concentrare le proprie attenzioni su quelle che sono le tematiche di maggiore rilevanza sul piano internazionale. Ciò include clima e immigrazione, argomenti che anche internamente al Bel Paese sono all’ordine del giorno. “Ma per me – ha aggiunto Metsola – è importante che se noi possiamo convincere gli elettori, i giovani a spingere questo pro-europeismo io sono convinta che le maggioranze al centro noi le troveremo. […] Voglio fare una campagna elettorale a favore di tutti quelli che credono nell’Europa”.
Donne leader e femminicidi
Anche se in spazi diversi, entrambe le leader hanno ricordato Giulia Cecchettin e hanno espresso la volontà di agire nel più breve tempo possibile per arginare il fenomeno della violenza dilagante.
“Giulia Cecchettin è uno dei tantissimi esempi di abuso e femminicidio, di persone uccise solo per essere donne. Questo è indegno ed inaccettabile”, ha detto Roberta Metsola nel corso dell’apertura dei lavori della plenaria a Strasburgo dei giorni scorsi. “Serve un quadro di protezione adeguato, più condanne agli assalitori. Bisogna finirla con la cecità istituzionale verso i femminicidi, è già troppo tardi, non ci saranno parole per consolare le famiglie ma la giustizia è un sostegno per chi rimane in vita“.
Il commento di Giorgia Meloni
Anche Meloni, in diretta, ospite di Rtl 102.5, non ha utilizzato mezzi termini per affrontare il tema dei femminicidi. “Esistono uomini che non accettano l’emancipazione, la libertà delle donne, non accettano dei no. È l’elemento alla base del problema che vediamo e dobbiamo combattere ogni giorno”.
Alla domanda sull’amore tossico e il patriarcato come cause dell’aumento di tali reati Meloni ha riferito “Io penso che il problema vero sia l’assenza di cultura, la crisi che vivono le famiglie, il nostro sistema educativo, quanto il covid ha impattato sulle nuove generazioni e l’incapacità di socializzare. I social media, messaggi improntati al nichilismo, al sesso facile, ai soldi facili. Voglio ribadire alle donne italiane: noi siamo libere e non è normale avere paura di un uomo che dice di amarvi, chiamate il 1522, il numero anti violenza: le istituzioni ci sono”.
@Phocretits Governo Italiano – Presidenza del Consiglio dei Ministri (licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT)