I volontari rappresentano una risorsa preziosa in ogni ambito. Lo sa bene il Forum Terzo Settore che con la Caritas Italiana e in collaborazione con il dipartimento di Scienze della Formazione di Roma Tre, ha scelto proprio di marcare l’impegno dei volontari e, soprattutto, di raccontare i benefici delle attività da loro svolte.
Grazie all’indagine “NOI+. Valorizza te stesso, valorizzi il volontariato“, il Forum e la Caritas hanno puntato, a tal proposito, coinvolgere una vasta platea di volontari nel Bel Paese per far emergere, attraverso un questionario da compilare su www.noipiu.it, le competenze acquisite durante le loro esperienze e fare così un passo importante verso il loro riconoscimento anche all’esterno.
I benefici dell’attività di volontariato
L’iniziativa, che arriva proprio nell’anno europeo delle competenze, è stata presentata durante l’estate scorsa e alla fine di novembre sono stati diffusi i primi dati inerenti alle rilevazioni effettuate.
Si parte dal presupposto che le attività di volontariato presentino importanti ricadute positive: una nuova e fortificata consapevolezza di sé e della società; passi in avanti in termini di formazione, lavoro e nell’esercizio della cittadinanza attiva; e, infine, acquisizione di esperienze adeguate a offrire ampie prospettive future.
La prima criticità accertata da chi ha promosso l’indagine, però, si identifica nel fatto che non esista, allo stato attuale, un sistema che vada a riconoscere formalmente e valorizzi le competenze dei volontari, mentre lo stesso Codice del Terzo Settore punta al raggiungimento di questo obiettivo, disponendo che vengano definiti “i criteri per il riconoscimento in ambito scolastico e lavorativo delle competenze acquisite nello svolgimento di attività o percorsi di volontariato”.
I primi dati dell’indagine “NOI+. Valorizza te stesso, valorizzi il volontariato“
La ricerca condotta dal Forum Terzo Settore e dalla Caritas, quindi, punta a far riconoscere le competenze sociali e personali, meno quelle manageriali e di leadership, ambiti dove, fa sapere il Forum, le donne prevalgono sugli uomini.
I primi dati condivisi, inquadrano poi i volontari italiani come modelli di “soft skills”, che hanno quindi dalla capacità di relazionarsi in modo efficace a quella di gestire le emozioni, dalla consapevolezza dell’importanza della sostenibilità ambientale alla capacità di costruire reti di persone o trasformare un’idea in un’opportunità per gli altri.
Un’altra importante riflessione riguarda invece le motivazioni che spingono le persone al volontariato, tra queste risulta notevole il voler fare esperienza per ottenere un arricchimento professionale.
In numeri
Oltre il 50% di coloro che hanno partecipato all’indagine mette in campo, spesso o sempre nelle proprie attività di volontariato, le 11 tipologie di competenze trasversali indicate, ovvero: personali, sociali, apprendere ad apprendere, cittadinanza, interculturali, consapevolezza, imprenditoriali, manageriali, leadership, collettive di equipe, gestione del cambiamento e digitali. Le più adoperate: sociali (92,5%), “apprendere ad apprendere” al’86,9% e personali all’85%. Supera l’80% anche la competenza di cittadinanza.
Di contro, le “soft skills” meno agite sono quelle manageriali e di leadership con il 43,4% del campione che ha risposto di utilizzarle qualche volta o mai. Lo stesso vale per le competenze imprenditoriali (42%) e quelle legate alla gestione del cambiamento (39,3%).
Un altro passaggio importante dell’indagine NOI+ si riferisce al genere. Come si anticipava, in 9 tipologie di competenze su 11 sono le donne a prevalere, con una differenza che supera i dieci punti percentuali nelle competenze interculturali (+12,4% rispetto agli uomini) e in materia di consapevolezza ed espressione culturali (+10,7%). Fanno eccezione le competenze manageriali, di leadership e la competenza digitale, dove gli uomini superano le donne rispettivamente del 4,7% e dell’1,4%.
Volontariato: perché?
Dalla ricerca emerge che il 63,7% degli interrogati ha svolto attività di volontariato per dare il proprio contributo alla comunità. Si fermano, invece, al di sotto del 10% tutte le altre alternative, tra cui l’urgenza di far fronte ai bisogni (8,4%), la fiducia nella causa sostenuta dal proprio “gruppo” (7,3%) e l’opportunità di esplorare i propri punti di forza e di mettersi alla prova (5,3%). Tuttavia, di fronte alla possibilità di scegliere le tre motivazioni più forti, i volontari inseriscono anche l’opportunità di arricchimento personale.
Resta, quindi, stando ai risultati condivisi, il senso del volontariato: offrire un contributo, mettersi a disposizione per costruire.
I risultati dell’indagine NOI+ sono stati presentati durante il convegno “Il ruolo del Terzo Settore per lo sviluppo delle competenze”, presso Industrie Fluviali a Roma, a cui ha preso parte anche il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci.
Scarica QUI il pdf dell’indagine.
Giornata internazionale del Volontariato: il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
In occasione della 38esima edizione della Giornata internazionale del Volontariato (5 dicembre 2023) anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto sottolineare come questa attività rappresenti un plus per il singolo, ma anche e soprattutto per la comunità.