Violenza di genere: le app salvavita da conoscere

Sabato 18 novembre è arrivata la conferma: Giulia Cecchettin è la vittima numero 105 del 2023. “La mia tristezza è sepolta insieme alle sorelle uccise. Non mi resta che rabbia” ha condiviso, dopo aver appreso della scomparsa della sorella, Elena Cecchettin tramite i propri canali social. Tristezza e rabbia, due emozioni potenti, profonde, che partono dalla bocca dello stomaco e toccano le corde rigide e protese del cuore di chi legge e ascolta. Perché è così, ogni volta che una donna perde la vita per mano di un compagno, ex marito, figlio, il cuore raggela e la mente perde il senno. Un dolore straziante, che lascia inermi e che priva della speranza. 

Ci si sente impotenti, vulnerabili. Il noi, la coppia, l’amore a cui sono dedicate pagine struggenti della letteratura, canzoni straordinarie, film e rappresentazioni teatrali di rara bellezza, si spengono di fronte alla violenza fisica e verbale. Appaiono utopia. Eppure, l’amore esiste. Il noi c’è ancora. Colpevolizzare il genere non è la risposta al dolore; è tenendosi per mano, tutte e tutti, che questo fenomeno deve essere arrestato

E mentre insieme si combatte, la tecnologia arriva a supporto di tutte quelle donne che non possono più contare sul noi, che non riescono, legate dall’incredulità e dalla negazione, ad appoggiarsi alla famiglia; oppure per sostenere chi non si sente più al sicuro. Noi di risorse.news abbiamo realizzato un elenco delle app a cui potersi affidare. 

Ma prima, ricordiamo a tutte le donne il numero della help line antiviolenza e stalking realizzato e gestito dal Dipartimento delle pari opportunità: 1522 (https://www.1522.eu/).

Viola Walk Home

Viola è una start-up italiana che si propone di affrontare i temi della violenza di genere con risposte e soluzioni efficaci e di creare spazi sicuri per le persone in tutta Europa. Nata dall’associazione italiana DONNEXSTRADA, questa realtà intende creare una società più sicura con vari progetti, tra cui l’App Viola.

L’applicazione è la rappresentazione plastica di come la digitalizzazione delle interazioni sociali possa avere un tornaconto estremamente utile e positivo. Lo schermo di uno smartphone diventa, a tutti gli effetti, una stanza sicura tra le strade buie delle città. Ma come? In effetti, grazie a una videochiamata i volontari, selezionati e formati da un team di esperti, accompagnano a casa le donne che non si sentono sicure.

Chiunque può accedere al servizio, semplicemente visitando la pagina Instagram @violawalkhome per prenotare una videochiamata di accompagnamento. Trattandosi di un servizio internazionale in direct è necessario specificare: lingua, città, data e ora. Un volontario, poi, accoglierà la richiesta confermando la prenotazione e avvierà la videochiamata.

https://www.violawalkhome.it/

https://www.violawalkhome.com/it/volunteer/ (visita questa pagina per diventare un volontario)

 

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Siamo Sicure!

L’App Siamo Sicure! è stata la prima app italiana ideata e prodotta da Kulta nel 2013 per la sicurezza delle donne. Nel corso degli anni ha ricevuto patrocini di alto profilo (Telefono Rosa, Comune di Firenze, Comune di Genova, Comune di Trieste, Comune di Legnano, Comune di Rho) che le hanno consentito di crescere e fornire un servizio utile e importante. 

L’App ha avuto, altresì, l’obiettivo di rendere gli smartphone un alleato per aumentare la sicurezza delle donne in situazioni di potenziale pericolo, offrendo soluzioni semplici e veloci di self help e – allo stesso tempo – un Decalogo legato a comportamenti e atteggiamenti utili da tenere.

Sul sito web sono presenti anche dei corsi dedicati alla materia che possono fornire ulteriore supporto alla causa. 

https://www.siamosicure.it/

Where are you

Grazie a questa particolare app, di matrice europea, chi si trova in situazioni complesse può contattare facilmente i soccorsi (Forze di Pubblica Sicurezza, Vigili del Fuoco e Soccorso sanitario); nell’immediato, infatti, la persona viene messa in contatto con la Centrale Unica di Risposta 112 di zona.

Importante, quando si utilizza tale servizio, rendersi geolocalizzabili: essere individuati  è fondamentale per inviare i soccorsi più rapidamente e con più precisione.

Nel caso in cui la vittima non possa parlare, l’app dispone della “chiamata silenziosa” e della “chiamata + chat”. In tal caso è l’operatore a gestire la richiesta in modo che la persona possa essere tutelata in ogni modo possibile. 

https://where.areu.lombardia.it/

SCARICA L’APP

Bright Sky – Vodafone

Fondazione Vodafone da diversi anni impiega le proprie energie per sostenere le donne e dare loro voce. Bright Sky è un’emanazione di questo impegno, si tratta di un vero e proprio diario online dove registrare le proprie esperienze, le violenze subite e dove trovare uno spazio di confronto e aiuto, qualora ce ne fosse bisogno. 

https://it.bright-sky.org/it-IT/online-safety-guide

SCARICA L’APP

Queste sopra elencate sono tecnologie amiche. Ma è bene ricordare che lo spazio virtuale è disseminato di trappole: pertanto, è di vitale importanza imparare a tutelarsi, a non fidarsi dimenticando le possibili conseguenze di invio di immagini delicate, oppure fornire i propri dati senza avere la certezza dell’interlocutore. Lo stalking online, così come la diffusione di materiali video e fotografici possono diventare un vero e proprio incubo, da cui è complesso uscire, anche con il supporto delle autorità dedicate come la polizia postale. 

Violenza, tecnologie salvavita: il mobile angel

Lo scorso marzo vi avevamo parlato degli smartwatch salvavita diffusi a Napoli, perni di un progetto che ha visto la cooperazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, dalla Sezione fasce deboli della Procura della Repubblica partenopea, dalla Fondazione Vodafone Italia e dalla Soroptimist International Club Napoli (Per sapere come funziona CLICCA QUI e leggi l’articolo dedicato).

Napoli, Milano e Torino sono state le città in cui la sperimentazione è stata portata avanti negli ultimi dodici mesi. Sono stati assegnati 50 braccialetti smartwatch a donne già in situazioni di pericolo segnalate all’Arma dei Carabinieri. Dopo un anno di lavoro e assiduo monitoraggio si è riscontrata una maggiore percezione di sicurezza da parte delle vittime.

L’impegno delle istituzioni contro la violenza sulle donne

Avevamo tutti sperato in questi giorni che Giulia fosse viva. Purtroppo le nostre più grandi paure si sono avverate. Uccisa”, ha scritto il Premier Giorgia Meloni sulla propria pagina Facebook, condividendo lo sdegno e la tristezza di un epilogo che nessuno avrebbe voluto ammettere, ma che tocca accettare. 

È già stato approvato all’unanimità dalla Camera – ha spiegato poi Meloni – e mercoledì prossimo sarà in aula al Senato, il nostro disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo grazie a una maggiore prevenzione – ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento –  l’arresto anche in “flagranza differita” e soprattutto attraverso tempi stringenti – 20 giorni – per valutazione da parte della magistratura del rischio e applicazione delle misure cautelari”.

Il Presidente del Consiglio ha altresì chiarito che il Governo ha aumentato i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza e che è già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole con i ministri delle Pari Opportunità e della Famiglia, della Cultura e dell’Istruzione.

Eppure – ha chiosato – nulla di tutto questo sarà utile se non saremo in grado di affermare la grande verità che in questo momento straziante ha ricordato il papà della giovane Giulia Cecchettin: “L’amore vero non uccide”. L’amore vero non fa mai del male, solo una concezione malata del rapporto tra uomo e donna può farlo”.

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