Diritto allo studio e caro affitti: il Ministro Bernini ha ricevuto gli studenti universitari

Il dialogo tra le Istituzioni e gli studenti universitari sul tema del diritto allo studio continua. Anche se al momento non ci sono soluzioni imminenti in grado di soddisfare i laureandi che si stanno battendo per il loro futuro, le parti si confrontano sui temi del caro-affitti, sul numero esiguo di posti letto nelle residenze universitarie e sulle risorse economiche che dovrebbero garantire l’accesso alle borse di studio ad una platea più ampia possibile.

Dopo la ripresa delle proteste simboliche, con i fuorisede che sono tornati nuovamente a montare e ad aprire le loro tende dinanzi ai rettorati delle più importanti Università italiane, lunedì 30 ottobre è andato in scena un nuovo atto del contatto tra organizzazioni degli studenti ed il Ministero dell’Università e della Ricerca. In Largo Antonio Ruberti, sede del dicastero, il Ministro Anna Maria Bernini ha ricevuto le delegazioni degli studenti.

Che cosa chiedono gli universitari?

Gli universitari hanno focalizzato i loro interventi su tre tematiche considerate prioritarie. Oltre ad azioni concrete e tempestive sul caro affitti e sulla residenzialità pubblica, si aspettano la revisione dei criteri di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) e l’aumento del Fondo Integrativo Statale (FIS) per le borse di studio.

Le risposte del Ministro Bernini sono arrivate ma non hanno soddisfatto appieno le delegazioni degli studenti, che hanno comunque apprezzato l’apertura e la disponibilità da parte della titolare dell’Università e della Ricerca. La distanza, insomma, rimane, soprattutto sul fronte del caro-affitti e della residenzialità pubblica.

Gli studenti contestano al Governo che, sul tema della costruzione di nuovi alloggi per gli studenti fuori sede, l’accesso ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) non sia stato precluso ai privati. Secondo l’opinione delle ragazze e dei ragazzi delle tende, questa prerogativa sarebbe dovuta spettare esclusivamente agli Enti Pubblici.

studenti affitti
La protesta degli studenti fuori dal Rettorato dell’Università di Roma La Sapienza. La prima forma di contestazione silenziosa e pacifica è stata fatta da una studentesse di 23 anni del Politecnico di Milano.

Il tema dell’housing universitario è una priorità pure per il Governo

Il problema di adeguare la disponibilità posti letto nelle residenze universitarie è molto sentita anche dalle forze politiche che amministrano il Paese. Due settimane fa, a tal proposito, il decreto di accompagnamento alla manovra di bilancio ha previsto un fondo aggiuntivo statale di quasi 262 milioni, di cui 96,5 milioni per il 2023. La misura, come riportato in una nota del MUR, “prevede di sostenere l’housing universitario tramite l’acquisizione del diritto di proprietà, o comunque, l’instaurazione di un rapporto di locazione o il rinnovo a lungo termine di contratti di locazione già in essere da parte di soggetti pubblici e privati”.

Nell’anno accademico 2022-2023 i nuovi posti letto nelle residenze universitarie sono aumentati di 8.533 unità. In testa, se si considerano le quote a carico di università, DSU (Diritto allo Studio Universitario) ed altri soggetti (collegi di merito, privati convenzionati ed altri soggetti indicati dall’Art. 1 comma 1 della L. 338/00), di cui alcuni convenzionati con enti DSU, c’è Torino. Nella Bomboniera d’Italia i nuovi posti letto sono stati 1.257, mentre a Milano e a Roma sono incrementati rispettivamente di 1.139 e 854 unità. Al quarto posto troviamo Mestre (568 nuovi posti letto), al quinto Bari (491), poi Chieti (450), Ferrara (412) e Venezia (330).  Numero che comunque non riescono a mitigare le criticità e a rispondere alla domanda dei laureandi.

Su Fondo di Finanziamento Ordinario e Fondo Integrativo Statale per le borse di studio le parti sono più vicine

Più vicine, invece, le posizioni sul tema del Fondo di Finanziamento Ordinario. Gli universitari sono consapevoli che si tratta di una riforma che richiede molto tempo ed un’elaborazione politica. All’orizzonte, come sottolineano in una nota, c’è la volontà di appianare le disuguaglianze tra università che purtroppo si traducono in disuguaglianze nella comunità studentesca.

Infine, in merito al Fondo Integrativo Statale per le borse di studio, gli studenti hanno chiesto di prevedere fin da subito uno stanziamento di risorse più congruo alla platea di idonei in tutta Italia. Alla loro accorata richiesta hanno fatto seguito le rassicurazioni del Ministro sia sulle tempistiche sia sull’adeguamento delle dotazioni.

Il commento del Ministro Anna Maria Bernini

Per me è stato un incontro molto soddisfacente – ha dichiarato il Ministro Bernini agli organi e alle agenzie di stampa al termine del colloquio con la rappresentanza degli universitari -. Noi diamo continuità al confronto con gli studenti. Abbiamo spiegato quello che abbiamo fatto e quello che faremo. In cambio, abbiamo ricevuto una serie di consigli, di cui terremo conto.  Continueremo a confrontarci, questo è l’inizio di un confronto che non deve finire mai. Non ho preso impegni, abbiamo già fatto qualcosa. Il Governo ha messo 1 miliardo sul diritto allo studio, che già si sta utilizzando, 500 milioni sulle borse di studio e più di 400 sull’housing e stiamo lavorando sugli studentati. Più che impegni, stiamo realizzando azioni concrete”.

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