Al via la campagna “Un albero per la salute”, nata dalla collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e la FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti).
Il progetto ha l’obiettivo primario di sensibilizzare sull’interazione tra la tutela della salute delle persone e quella dell’ecosistema ambientale. Di fatto, si prevede la donazione e la messa a dimora negli ospedali di tutta Italia di giovani alberi da parte del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, in collaborazione con la FADOI.
Durante la giornata di ieri, 4 ottobre, l’iniziativa – nata nell’ambito del progetto nazionale “Un albero per il futuro”, realizzato dai Carabinieri della Biodiversità in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – è stata presentata ufficialmente presso l’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola e, contestualmente, sono stati piantati trenta alberi da Nord a Sud della Penisola. Il progetto avrà la durata complessiva di tre anni.
“Un albero per la salute”, Schillaci: “Una priorità a cui oggi stiamo dando ascolto”
Ha partecipato alla presentazione del progetto anche il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha piantato un melograno insieme a Teo Luzi, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. Durante il proprio intervento, il Ministro ha evidenziato l’importanza dell’approccio One Health – che riconosce come gli stati di salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente siano legati indissolubilmente tra loro. “Questo progetto – ha riferito Schillaci – dimostra quanto stia crescendo la consapevolezza che in ambito sanitario non c’è alternativa all’approccio One Health.
L’idea di una sola salute, del legame indissolubile tra salute umana, salute animale ed ecosistema, ha origini remote – ha spiegato ancora – sebbene siano state le epidemie degli anni duemila, in particolare l’ultima, a dare forza a quest’approccio, diventato una priorità delle Nazioni Unite nel 2008. Una priorità a cui oggi stiamo dando ascolto e seguito grazie anche a una iniziativa importante e significativa come quella del Fatebenefratelli. Ritengo che la messa a dimora di giovani alberi che parte oggi da questo importante ospedale romano e che coinvolgerà 30 ospedali su tutto il territorio nazionale, contribuisca a rafforzare il messaggio di un Servizio sanitario che è pronto a rispondere alle sfide presenti e future“.
Il Generale Luzi ha voluto porre l’accento sul concetto di sistema e di unione: “Questa è una iniziativa che ha tanti messaggi sociali che si sintetizzano in una centralità del cittadino. L’ambiente e la salute sono strettamente connessi e una buona qualità ambientale favorisce una qualità della salute. Altro aspetto è fare sistema, gli italiani si aspettano un servizio che non si fa singolarmente ma mettendo insieme tante entità pubbliche e private“.
“Un albero per la salute”, l’Asl: “Il settore sanitario è responsabile del 5% delle emissioni di CO2”
Tra le strutture coinvolte anche il Maresca di Torre del Greco (Napoli); nel corso della manifestazione che aveva lo scopo di avviare il progetto “Un albero per la salute” su tutto il territorio nazionale è intervenuto anche il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, Giuseppe Russo, che ha spiegato: “Siamo convinti che salute delle persone e ambiente siano un binomio indissolubile. Richiedono un impegno globale basato sulla interazione, integrazione e collaborazione tra vari settori, con l’obiettivo di elaborare programmi e politiche condivise. Occorre lavorare insieme per promuovere il benessere e affrontare le minacce per la salute e gli ecosistemi“.
L’Asl Napoli 3 Sud ha inoltre fornito dati interessanti inerenti alle emissioni di CO2, evidenziando come anche le strutture, come gli ospedali, debbano lavorare per adottare strategie utili per favorire la sostenibilità e la salute collettiva. “Il settore sanitario è responsabile di circa il 5% delle emissioni globali di CO2, che sono in costante crescita. L’Unione Europea ha proposto un piano per contrastare i cambiamenti climatici e ridurre del 50% nel 2030 le emissioni. Gli ospedali, anche attraverso processi di digitalizzazione e di implementazione tecnologica, non possono prescindere da opportune strategie”.
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