Lo scorso 16 giugno la Nasa ha condiviso tramite le proprie piattaforme delle immagini sorprendenti e, contestualmente, inquietanti. Per la prima volta, l’agenzia governativa del programma spaziale USA ha catturato con i propri obiettivi le emissioni di CO2 prodotte dagli abitanti del pianeta Terra. Grazie a questo progetto, la Nasa ha anche reso tangibile il lavoro svolto incessantemente dagli ecosistemi terrestri e dagli oceani per assorbire l’anidride carbonica. Dalla diffusione del materiale video e fotografico è scaturito un rimbalzo impazzito tra media, ricercatori, accademici e semplici utenti: le emissioni non sono più un prodotto astratto, ma una realtà che possiede una forma precisa.
Degli effetti delle emissioni di CO2 sul clima se ne parla quotidianamente, ma le rilevazioni della Nasa hanno consentito ulteriori riflessioni. Anche perché le immagini catturate dallo Scientific Visualization Studio mostrano il flusso e riflusso delle emissioni in tre diverse regioni della Terra. Uno studio quindi tanto globale quanto capillare che può coadiuvare i governi del mondo ad adottare misure specifiche per contrastare l’inquinamento atmosferico.
Sulla strumentazione utilizzata la Nasa spiega: “Le nuove tecniche di modellazione al computer nel Global Modeling and Assimilation Office della NASA ci consentono di sezionare la nostra atmosfera e comprendere alcuni dei principali contributori a questo isolante in fuga”.
Nasa Emissioni di CO2: America
Il primo video che racconta le emissioni di anidride carbonica riguarda il Nord e il Sud America. “Questa vista – si legge nella nota che accompagna il video – riguarda la stagione di crescita in cui le piante assorbono CO2 attraverso la fotosintesi, ma rilasciano gran parte di questo carbonio attraverso la respirazione durante i mesi invernali. Alcune caratteristiche interessanti includono le emissioni di combustibili fossili dal corridoio urbano nord-orientale che si estende da Washington DC a Boston negli Stati Uniti. La rapida oscillazione sulla foresta pluviale amazzonica mostra l’impatto delle piante che assorbono carbonio mentre il sole splende e poi lo rilasciano durante le ore notturne”. Il Nord America, ad ogni modo, ha la responsabilità del 18% delle emissioni globali. Il Sud del continente, invece, è stabile sul 3-4%.
Nel caso specifico, la Nasa appronta una riflessione sull’anidride carbonica: sì è il gas serra più diffuso e di certo maggiormente condiziona il cambiamento climatico, ma il suo aumento nell’atmosfera potrebbe essere ancora più nocivo e rapido se non ci fossero i pozzi di carbonio terrestri e oceanici. Il loro compito acquisito, infatti, è proprio assorbire collettivamente la metà delle emissioni umane prodotte ogni anno.
Nasa Emissioni di CO2: Asia e Australia
Segue l’analisi sviluppata su Asia e Australia. “La caratteristica più notevole – spiegano ancora i ricercatori – sono le emissioni di combustibili fossili dalla Cina, che contribuiscono all’aumento del carico atmosferico di CO2 nel corso del 2021. Al contrario, il prelievo dalla biosfera terrestre è visibile in Australia per gran parte dell’anno perché le emissioni e la densità di popolazione sono inferiori. Alla fine dell’animazione, le emissioni di combustibili fossili rilasciate prevalentemente nell’emisfero settentrionale si stanno mescolando verso sud oscurando l’Australia”.
Come infatti è possibile notare, su Pechino si addensa una nube oscurante che rende il paragone con le emissioni australiane quasi un paradosso. La Cina, per semplificare, è responsabile di un quarto delle emissioni globali. Certo, le immagini vengono contestualizzate, si guarda infatti al numero di abitanti e di sistema produttivo, ma il dato resta netto e preoccupante.
Nasa Emissioni di CO2: Europa, Medio Oriente e Africa
L’ultimo video riguarda invece l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa. Dalle immagini si evince che le maggiori produzioni di gas serra arrivano dal continente europeo (17% delle emissioni totali) e dall’Arabia Saudita. L’Africa condivide con il Sud America il dato sulle emissioni, dunque moderatamente basse. In un altro articolo, in effetti, vi abbiamo parlato di come il Sud Africa sia eccellente nella produzione e nell’utilizzo di energie alternateve e sostenibili (leggi qui!).
“Le emissioni europee di combustibili fossili sono visibili così come il rosso che rappresenta le emissioni degli incendi nell’Africa centrale che vengono utilizzate per eliminare i residui delle colture”. A proposito di incendi ed emissioni la Nasa specifica: “Gli incendi rappresentano una fonte di CO2 nell’atmosfera molto minore rispetto alle emissioni di combustibili fossili. Tuttavia, sono significativi perché possono alterare la capacità di un ecosistema di sequestrare il carbonio in futuro. Gli scienziati stanno monitorando attentamente il modo in cui le emissioni di CO2 degli incendi vengono alterate dal cambiamento climatico, che sta portando stagioni degli incendi più lunghe e più gravi in molte aree”.