Salvamamme Salvabebè: “Come le donne in noi trovano un punto di riferimento”

512!” esclama con orgoglio Katia Pacelli, Direttore di Salvamamme Salvabebè, quando le chiediamo quante persone lo sportello “La persona al centro” – iniziativa che vive nell’ambito del progetto di OPESInFormAzione’ – ha aiutato.  “La cosa bella dello sportello – spiega subito dopo – è che le donne hanno trovato un punto di riferimento. Dall’accoglienza, quindi l’analisi del bisogno, alla valutazione di quelli che erano i servizi sul territorio e di quello che Salvamamme poteva fare per loro”. 

Perché Salvamamme, associazione che opera sul territorio capitolino da ormai trent’anni, fa proprio questo: si adopera per supportare concretamente chi ha bisogno, chi vive in condizioni di disagio e affronta difficoltà di natura socio-economica.

salvamamme

Presto – 27 giugno 2023, ndr – ci sarà l’inaugurazione di un centro, uno shop center (situato in via Antonio Pacinotti 18), dove distribuiremo le cose alle persone in difficoltà e buona parte delle utenti arrivano proprio dallo sportello”. Quando Katia Pacelli parla di “cose” si riferisce a un mondo: oltre al sostegno emotivo, c’è quello pragmatico fatto di consigli, abiti, beni di prima necessità, giochi, dispositivi medici e così via. Un mondo che molti danno per scontato. Metri di scaffali e lunghi corridoi in cui, nonostante l’enorme lavoro svolto dagli operatori di Salvamamme e dai volontari (in totale oltre sessanta persone), è sempre possibile scorgere un sorriso. 

Le storie di chi si è rivolto allo sportello “La persona al centro”

Con lo sportello abbiamo lavorato molto durante l’emergenza Ucraina. Abbiamo guidato le persone che avevano dovuto lasciare la loro casa, il loro territorio. Le abbiamo sostenute fornendo vestiario e alimenti, ma soprattutto le abbiamo guidate su come accedere ai servizi, come l’inserimento dei bambini nell’ambito della scuola. Lo abbiamo fatto ricordando che sono arrivate qui con un trauma alle spalle, quindi è stato importante anche il sostegno psicologico”.

Altre utenti che sono arrivate – ha proseguito ancora Pacelli – hanno portato un po’ di tutto rispetto alle loro necessità. C’è stato chi aveva semplicemente bisogno di capire dove andare per cercare aiuti per un bambino malato e quindi le abbiamo orientate nel complesso mondo dei servizi che ci sono, ma spesso subentra la difficoltà di bussare alla porta giusta“.

valigia di salvataggio - Salvamamme

Salvamamme e ‘La valigia di salvataggio’

Tra i numerosi progetti all’attivo c’è ‘La valigia di salvataggio‘. “Con questo progetto, sosteniamo le donne che hanno bisogno di allontanarsi dal partner magari perché violento. Anche grazie allo sportello abbiamo intercettato queste persone e diamo loro – letteralmente – una valigia con beni di prima necessità  per allontanarsi dalla violenza e per evitare che tornino indietro. La valigia serve, inoltre, ad accompagnarle durante il periodo che va dalla richiesta al centro antiviolenza alla presa in carico del centro stesso, con cui poi inizia un percorso. Possono spesso esserci giorni bui, magari ci sono donne che possono traballare rispetto alla decisione di lasciare casa; Salvamamme ha il compito di tenere loro la mano”. 

 

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