Aumenta la curiosità sulla nuova riforma dello sport targata Abodi

Manca poco, bisognerà attendere soltanto fino a giovedì per conoscere la nuova riforma dello Sport targata Abodi, o meglio, il decreto correttivo sul lavoro sportivo. Il ministro per lo Sport e i Giovani sta lavorando da tempo a questo documento che porterà sostanziali novità soprattutto per le associazioni sportive dilettantistiche.

Le novità della riforma dello sport

Sono tanti i rumors di questi giorni, alcuni anche in contraddizione tra di loro, aumentati anche da un piccolo mistero che riguarda l’approvazione del decreto di mercoledì scorso,  in cui è sparito il credito di imposta da compensare in F24 pari ai contributi a carico dell’associazione sportiva dilettantistica qualora quest’ultima non superi il limite di 200mila euro annui di ricavi complessivi.

Questo è uno dei punti più importanti, e quindi delicati, dell’intera riforma.

Vediamo di comprenderlo meglio: viene riconosciuto un contributo sotto forma di credito d’imposta di importo corrispondente ai contributi previdenziali versati sui compensi dei lavoratori sportivi, alle associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte nel Registro delle attività sportive dilettantistiche che conseguono, nell’anno sociale previsto statutariamente, complessivamente ricavi di qualsiasi natura pari o inferiori ad euro 200.000.

Un vero e proprio salvagente per sostenere le piccole società sportive chiamate ad adempiere ai nuovi obblighi sul lavoro sportivo

Il ministro Abodi ha rassicurato tutti, sembra che il ritardo sia legato soltanto alla documentazione relativa alla copertura finanziaria del decreto che comunque arriverà alle Camere completo e pronto per essere approvato.

La figura del lavoratore sportivo

L’innovazione maggiore della nuova riforma riguarda il riconoscimento del “lavoratore sportivo“.

E’ lavoratore sportivo:

  • l’atleta;
  • l’allenatore;
  • l’istruttore;
  • il direttore tecnico;
  • il direttore sportivo;
  • il preparatore atletico
  • il direttore di gara

Colui che, senza alcuna distinzione di genere e indipendentemente dal settore professionistico o dilettantistico, esercita l’attività sportiva verso un corrispettivo al di fuori delle prestazioni amatoriali di cui all’articolo 29.

Si comincia, così, finalmente, a parlare di prestazione di “lavorosportivo dietro un corrispettivo, quindi a pagamento.

Può sembrare una banalità oppure la classica scoperta dell’acqua calda, ma fino ad oggi il mondo sportivo dilettantistico non aveva norme che riguardavano questo tipo di attività che, dal 1 luglio in poi, sarà inquadrata anche grazie ad un contratto (lavoratore dipendente; co.co.co.; lavoratore autonomo).
Il decreto correttivo approvato dal Governo eleva da 18 a 24 ore il limite orario settimanale di durata delle prestazioni oggetto del contratto.

Viene rivisto anche il rapporto tra il mondo dello sport e i dipendenti pubblici.

Le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive associate e gli Enti di promozione, il CONI, il CIP e Sport e salute S.p.a. potranno ricorrere alle prestazioni dei dipendenti della pubblica amministrazione come volontari, fuori dall’orario di lavoro. Diversamente, nel caso in cui si configuri l’ipotesi del lavoro sportivo e si preveda un compenso, sarà richiesta la previa autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza.

La figura del volontario nel mondo dello sport

A valle di questa definizione, c’è un’altra figura che viene introdotta e definita: quella del “volontario“. L’articolo 29 del decreto definisce la figura dei volontari, ovvero:

coloro che mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere lo sport, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ma esclusivamente con finalità amatoriali. Le prestazioni dei volontari possono essere svolte a favore di società e associazioni sportive, federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, CONI, CIP, Sport e salute SPA, e comprendono sia lo svolgimento diretto dell’attività sia la formazione, la didattica e la preparazione degli atleti“.

I volontari non possono percepire compensi ma soltanto un rimborso per spese sostenute e documentate.

Ma le novità non terminano qui, la riforma è molto più ampia, c’è anche curiosità per l’istituzione dell’osservatorio nazionale presso il Dipartimento dello sport per favorire e monitorare l’attuazione delle disposizioni in materia di lavoro sportivo.

Per saperne di più, restate sintonizzati su Risorse.news che seguirà la conferenza stampa del ministro Abodi in cui presenterà tutti gli aspetti della riforma.

 

 

 

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