Basta affitti insostenibili. È questo il grido di protesta che unisce gli studenti universitari italiani. Da nord a sud, da Milano, dove tutto è iniziato, a Roma, passando per tutti gli altri Atenei dello Stivale, si moltiplicano le iniziative dei laureandi fuori sede che denunciano i prezzi fuori controllo dei contratti di locazione. Frequentare una facoltà lontano da casa è diventato impossibile. Per questo motivo, fuori dalle università sono spuntati degli accampamenti.
Da diversi giorni gli studenti vivono all’interno di tende da campeggio per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema del caro affitti e sulla situazione che stanno vivendo.
“Una protesta dal valore simbolico”, dicono gli studenti
“È una protesta dal forte valore simbolico – afferma Mattia Santarelli, uno degli studenti fuori sede dell’Università La Sapienza di Roma, che da 5 giorni, insieme ad altri suoi colleghi, vive in una tenda davanti alla Statua della Minerva, simbolo del più grande ateneo europeo -. Quando abbiamo messo la prima tenda, non pensavamo che ci potesse essere una simile eco mediatica e politica. Se c’è stata, allora vuole dire che c’è un problema che interessa il diritto allo studio e le famiglie, le quali si trovano a sostenere spese esorbitanti, e che è collegato all’emergenza abitativa ed al costo degli affitti“.
“Io – spiega lo studente, raccontandoci la sua situazione – vivo in una stanza singola a Piazza Bologna, nel quartiere più popolato dai fuori sede, pago 500 euro per una camera piccola e mi trovo ad affrontare una situazione particolare, in quanto anche mio fratello è venuto a studiare a Roma. La mia famiglia, insomma, si ritrova a sostenere una doppia spesa che arriva a costare quasi 1.100 euro al mese, senza considerare il costo della vita a Roma e dei libri”.
In nessuna città le proteste non sono passate inosservate
Le manifestazioni dinanzi alle varie facoltà non sono passate inosservate. Come in tutte le città italiane, anche davanti al Rettorato della Sapienza di Roma, sono sfilati i rappresenti delle istituzioni nazionali, regionali e locali e del mondo accademico. I primi confronti per trovare una soluzione al caro affitti sono ufficialmente iniziati.
“Per adesso – aggiunge lo studente fuori sede – abbiamo ottenuto l’apertura di un tavolo tra i rettori delle Università romane, l’assessore regionale competente ed anche il Comune, che sta seguendo quanto sta accadendo sulla base delle sue competenze”.
Apertura da parte del Ministro Bernini a trovare una soluzione per il caro affitti
Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha aperto al dialogo e alla realizzazione di un censimento per individuare gli immobili inutilizzati, affinché vengano messi a disposizione degli studenti nel più breve tempo possibile.
“La convocazione di questo tavolo – conclude Santarelli -, così come la risposta del Ministro Bernini, è un primo passo, ma non ci basta. Abbiamo ricevuto attestati di stima e tante parole. Noi non vogliamo che questa protesta rimanga fine a sé stesse e produca un tavolo che si scioglie il giorno dopo. Per ora, visto quanto ottenuto, fermeremo la protesta e toglieremo le tende. Il nostro auspicio è quello di arrivare ad un tavolo interministeriale che possa varare le misure ipotizzate e confrontarci con i Ministri competenti e per risolvere concretamente e politicamente questa situazione. I soldi ci sono. C’è il PNRR, c’è il Next Generation EU; serve la volontà politica di farlo”.
Rassicurati dalla parole delle Istituzioni e dalle intenzioni del Ministro Bernini, gli studenti fuori sede che frequentano gli Atenei capitolini stanno togliendo le tende e si apprestano ad attendere il prossimo capitolo: il tavolo di confronto con l’ateneo e la regione, in programma il prossimo 18 maggio.