Diving inclusivo: alle Maldive un’esperienza esclusiva con Zero Barriere

Lo scorso aprile è rientrato a Milano il primo gruppo di sub che ha preso parte al progetto internazionale Zero Barriere, realizzato dall’associazione non profit HSA, Handicapped Scuba Association. Si tratta di un’iniziativa in cui persone con disabilità possono praticare immersioni subacquee e attività acquatiche in location particolarissime, di norma poco accessibili. Nel caso specifico, come anticipato, il primo gruppo è volato alle Maldive: un’esperienza esclusiva e inclusiva, realizzata con diversi supporti finalizzati alla migliore accessibilità anche nelle attività di diving.

l’associazione promotrice, da oltre 40 anni, opera in 50 Paesi e si occupa di favorire lo sviluppo del turismo affinché sia sempre più accessibile. Inoltre, si dedica a migliorare il benessere fisico e sociale delle persone con disabilità attraverso la pratica delle attività subacquee. 

Il progetto Zero Barriere

Il progetto, come specifica l’organizzazione, è stato sostenuto come main sponsor dalla compagnia aerea internazionale Turkish Airlines. La sinergia tra HSA e Turkish Airlines ha consentito una perfetta gestione del trasporto aereo: orari, scali, accessibilità, bagagli eccezionali e strumentazione speciale per la ricerca medica.

Una missione che sembrava impossibile sta diventando sempre più possibile – ha riferito Aldo Torti, presidente di HSA Italia –. Oggi con il nostro progetto, la subacquea a zero barriere supera i limiti fisici e culturali per immergersi nel mare maldiviano e volare senza peso in un mondo sommerso di una bellezza unica, ricco di flora e fauna, tra mante, tartarughe, coralli, banchi di pesci di ogni taglia, specie e colore. Nel progetto sono stati coinvolti i migliori esperti, società, agenzie didattiche e diving con anni di esperienza nel settore. In acqua un gruppo di uomini e donne con professionalità uniche, cui va il mio caloroso grazie e a nome del vasto movimento che rappresento”.

La ricerca medica

Abbiamo accennato alla ricerca medica, perché Zero Barriere ha una duplice valenza: durante la permanenza alle Maldive, infatti, sono state effettuate delle ricerche mediche mirate sui subacquei disabili che hanno partecipato alle immersioni. La ricerca in questione ha permesso di mettere in relazione i parametri fisiologici dei subacquei disabili, rilevati con apposita strumentazione medica trasportata alle Maldive, con i dati delle immersioni effettuate, come: profondità, durata, affaticamento e temperatura dell’acqua.

Progetto Zero Barriere di HSA

Un progetto nel progetto – ha commentato il Dottor Mazzotti, medico iperbarico e responsabile dello staff medico di HSA che ha effettuato i rilievi in collegamento anche con la divisione Research di DAN – Divers Alert Network Europe –. È solo grazie ad attività di ricerca come questa che è possibile aumentare la conoscenza e, di conseguenza, la sicurezza e lo sviluppo delle attività subacquee, anche per le persone che hanno delle disabilità molto rilevanti”.

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