Indietro non si torna. Proroghe ulteriori, come ribadito dal Ministro Abodi in occasione del Premio Città di Roma, non saranno contemplate. La riforma dello sport, dunque, rispetterà lo slittamento del Decreto Milleproroghe ed entrerà in vigore il prossimo primo luglio.
Nel riordino del sistema ricoprono un ruolo cruciale le definizioni di lavoratore sportivo e di volontariato, ma soprattutto la natura del rapporto di collaborazione tra la figura professionale volta a garantire lo svolgimento dell’attività sportiva ed il suo datore. Atleti, allenatori, istruttori, direttori tecnici o sportivi e preparatori atletici, indipendentemente che operino nel mondo professionistico o dilettantistico, potranno essere inquadrati secondo le tipologie di contratto subordinato, autonomo o di collaborazione coordinata e continuativa.
Le parole del Ministro Abodi in merito al lavoro sportivo
“Il lavoro sportivo – ha dichiarato il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi – è uno strumento di dignità sociale, anche dal punto di vista della regolamentazione di un mondo che è andato avanti, per decenni, grazie al volontariato e ad una tipologia di rapporto di lavoro con il proprio datore che non era in linea con tutti gli altri impieghi. Sarà un passaggio che potrà sembrare traumatico, soprattutto per alcuni protagonisti dello sport. Il nostro compito, invece, è quello di trovare un equilibrio tra gli interessi delle società e delle associazioni, da una parte, e di chi lavora nello sport, dall’altra.”
Il mondo dello sport, così come lo abbiamo conosciuto, dal primo luglio non esisterà più. Il cambiamento, se non si è pronti ed informati, potrà essere traumatico. Il Ministro Abodi, pertanto, non chiude la porta ad eventuali aggiustamenti in corsa.
Al centro dell’agenda del lavoro del Ministro non ci sono soltanto la riforma dello sport e del lavoro sportivo. Le energie e i pensieri sono focalizzati anche sull’allargamento della base dei praticanti e sul rafforzamento della sinergia con un’altra agenzia educativa: la scuola.