È italiano il progetto che muove incredibili passi avanti nella scienza medica e che crea un una combinazione indissolubile tra chirurgia e nuove tecnologie. Lo scorso 31 marzo è stata infatti presentata, presso il Centro Internazionale di Brera, Printmed 3D, un’iniziativa finanziata dalla Regione Lombardia nell’ambito della Call Hub Ricerca e Innovazione, e rappresentata da Paolo Milani, Professore Ordinario di Struttura della Materia e Direttore del Centro Interdisciplinare Materiali e Interfacce Nanostrutturati, e Gian Vincenzo Zuccotti, Professore Ordinario di Pediatria Generale e Specialistica e Presidente del Comitato di Direzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia, ricercatori dell’Università degli Studi di Milano.
“Printmed 3D – come ha spiegato il professor Paolo Milani ad askanews – consiste nell’utilizzo della stampa 3D o stampa additiva o tramite l’utilizzo di nuovi materiali sviluppati ad hoc per stampare repliche esatte di organi di pazienti e permettere ai chirurghi di esercitarsi prima dell’intervento chirurgico, come un simulatore di volo per un pilota, oppure di addestrare specializzandi a prassi chirurgiche complesse in maniera poi da poter esercitare sul paziente direttamente in maniera più rapida, sicura e benigna per il degente.
Il progetto, oltre ad avere delle finalità rivoluzionarie in campo medico, è interdisciplinare, coinvolge infatti tantissimi altri settori e, in più, contribuisce in maniera significativa allo sviluppo di nuove figure professionali.
Printmed 3D: un progetto interdisciplinare
Si parla di progetto interdisciplinare in quanto impegna clinici, infermieri, informatici e fisici. Il lavoro di ogni singolo specialista permette di creare una rete, un dialogo fitto tra diverse discipline, che vede l’intessitura di tecniche di stampa innovative con librerie di materiali e soluzioni software originali.
Senza contare che anche sul piano imprenditoriale e della produzione Printmed 3D risulta essere avveniristico e un ottimo elemento per l’ispessimento di un network industriale. Sulla pagina web ufficiale in proposito si legge: “Lo sviluppo tecnologico generato dal progetto avrà cospicue ricadute anche in altri settori dell’industria 4.0, sempre più dipendenti da nuove metodologie di fabbricazione additiva, fluidica intelligente e tecnologie digitali basate su realtà virtuale e uso di banche dati distribuite, in ambito “e-health”.
Le nuove figure professionali
Ma c’è di più, perché tali innovazioni portano inevitabilmente anche alla creazione di nuove figure professionali. Nuovi sbocchi, dunque, nuove opportunità di lavoro per chi desidera approcciarsi al mondo dell’avanguardia tecnologica associata al campo medico. In ballo, come anticipato, oltre alla conoscenza della medicina in quanto tale, servono competenze specialistiche che riguardano la realtà virtuale e senza dubbio la manifattura intelligente.
Un vantaggio anche per i pazienti
Ciò che spesso intimorisce i pazienti è non conoscere la procedura, ovvero non sapere a cosa si va incontro quando si deve subire un’operazione. Il professor Zuccotti in merito ha evidenziato come Printmed 3D possa rendere meno complesso e articolato l’approccio del paziente al tipo di intervento che deve affrontare. “Mostrare a loro questo organo, la sua lesione – ha riferito – come il chirurgo lo approccerà e quali sono le cose a cui potrà andare incontro, credo faccia avvicinare la gente più tranquillamente”.
Uno straordinario passo nel futuro che apre a scenari inediti. Abbiamo inoltre parlato di rivoluzioni in campo medico, con l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale, qui.