Un sorteggio Champions, quello per l’AS Roma femminile, tanto prestigioso quanto impegnativo. La squadra di Spugna incontrerà, domani 21 marzo, il team blaugrana per i quarti di UEFA Women’s Champions League 2023 allo stadio Olimpico di Roma.
Per la prima volta le giocatrici giallorosse calcheranno l’erbetta del tempio del calcio capitolino per un evento ufficiale. Ne ha parlato Manuela Giugliano, centrocampista della Roma, sulle cui spalle brilla la “10”, in occasione di un’intervista rilasciata ai microfoni di DAZN: “Sarà la prima volta, è uno stadio bellissimo, penso sia un’emozione unica e una felicità immensa, giochiamo per la prima volta in uno stadio così. Avremo bisogno di tante persone, però ci tengo a ribadire che giocheremo contro la squadra, credo, più forte al mondo. Penso che il Barcellona dica tutto, spero che venga tanta gente a vederci e di fare bene”.
La Roma ha dimostrato di essere pronta ad affrontare un match di tale portata; tuttavia, come riferiva Giugliano a Dazn, il Barcellona rappresenta una delle squadre più forti del torneo e arriva affamatissima a questa sfida. 29 le reti messe a segno dalle giocatrici spagnole nelle sei gare che hanno preceduto i quarti. E poi c’è il ritorno al Camp Nou, un’altra enorme emozione per la Roma. Ma tant’è, l’esperienza europea non ha fatto altro che rafforzare le consapevolezze di una squadra ben costruita, attuale capolista della Serie A femminile.
Luci accese all’Olimpico: le giallorosse corrono verso Eindhoven (luogo che ospiterà la finale il prossimo 3 giugno).
Professioniste: ma quanto lavoro ancora c’è da fare…
Lo scorso aprile il Consiglio Federale della FIGC ha completato le normative utili a decretare ufficialmente il passaggio al professionismo per la Serie A femminile. Una decisione attesissima, soprattutto dalle centinaia di calciatrici il cui sogno è giocare ad alti livelli, gli stessi riservati ai colleghi uomini. E poi c’è la parità dei diritti: da quella, però, si è ancora molto lontani, specialmente se si fa riferimento ai compensi. Perché – contributi riconosciuti a parte -, è doveroso ricordarlo, per le calciatrici è stato previsto dalla FIGC il riconoscimento di un salario minimo che è pari a 26 mila euro lordi a stagione.
Il divario da considerare non è solo quello con i calciatori, ma anche quello con le colleghe europee e statunitensi. La giocatrice che allo stato attuale percepisce il compenso più elevato nel mondo del calcio femminile è Sam Kerr del Chelsea: 589 mila euro a stagione.
Crescere resta quindi la parola d’ordine: mancano ancora gli spalti gremiti, le attenzioni degli sponsor e le risorse da investire. Le basi sono state gettate, adesso tocca costruire.
Chiudiamo, ad ogni modo, con una riflessione di Giugliano sul professionismo, che ricorda quanto pesino, nonostante le sfide ancora da affrontare, le decisioni prese sul calcio femminile: “In campo non è cambiato nulla, mi sono sempre sentita tale. Sono stata accompagnata da società serie come la Roma, diciamo che sono stata molto fortunata. Ovviamente siamo contente di essere arrivate a questo traguardo, sono cambiate tante cose. Per esempio ora abbiamo i contributi, abbiamo una stabilità per il dopo calcio ed è una cosa fondamentale avere una base da cui ripartire, prima non era possibile. Ora posso gridare forte di essere una calciatrice”.