Dopo due anni di stop forzato riprendono le lezioni in presenza e gli studenti universitari tornano a spostarsi per lo Stivale. Fin qui, tutto bene. Il problema, anzi, i problemi arrivano quando ci si scontra con la carenza di alloggi per studenti Erasmus e fuorisede e i prezzi elevatissimi degli affitti. Il mercato immobiliare è ballerino; l’aumento dell’inflazione e le incertezze economiche dettate dalle conseguenze del conflitto in Ucraina portano inevitabilmente a un innalzamento dei prezzi. A farne le spese sono i giovani che decidono di lasciare la propria città per frequentare le università dislocate sul territorio.
Le famiglie faticano a sostenerli e anche trovare un impiego che consenta di mantenersi gli studi non è così semplice. Il risultato è un cane che si morde la coda. Ad agosto ci si aspettava che non sarebbe stato semplice trovare un alloggio, spesso e volentieri in condivisione con altre persone, ma gli ultimi risvolti della vicenda “ricerca” stanno disegnando scenari troppo complessi.
Affitti in aumento: i dati degli ultimi mesi e le reazioni degli studenti
Il sito web prontobolletta.it ha rilevato che il costo delle stanze, in un appartamento in condivisione, è aumentato di 11 punti percentuali rispetto allo scorso anno. La media considerata, dunque, è di circa 500 euro al mese; ciò senza considerare le spese come utenze e acquisto di beni primari. C’è anche da tener conto che in alcune città l’aumento è diventato importante, tanto da rendere del tutto insostenibile lo spostamento. Un esempio lampante è Milano: una singola viene a costare in media 620 euro mensili. Segue la capitale in cui il costo di una camera singola viaggia intorno ai 470 euro.
Un’ulteriore ma scontata distinzione va fatta tra i quartieri delle città in questione: nelle zone ritenute “centrali”, talvolta, per un solo posto letto si arriva quasi pagare il doppio della media stimata. Pur volendo appellarsi alle borse di studio erogate dagli atenei per i fuorisede e i pendolari – laddove sussistano le condizioni per concedere – resta comunque difficile affrontare la quotidianità in maniera dignitosa. Aggiungiamo anche che in diverse circostanze le case adibite ad alloggi per studenti non sono poi così accoglienti, né dotate di tutti i comfort necessari.
Lo sfogo sui social
Ragazze e ragazzi, allora, non hanno altra valvola di sfogo che i social. Tra Tik Tok, Instagram e Facebook – che ancora ha una voce rilevante in termini di community – è possibile trovare numerosi commenti e video in cui gli studenti raccontano le difficoltà incontrare durante la ricerca di un alloggio.
Alcuni denunciano prezzi troppo alti, altri ritengono che il rapporto qualità/prezzo per le stanze visitate sia “una presa in giro”, altri ancora si
disperano perché, a pochi giorni dall’inizio delle lezioni, non sanno dove potranno fermarsi.
D’altra parte, anche per i locatori non è semplice. Negli ultimi due anni, molti studenti hanno preferito non allontanarsi da casa propria, considerando che lezioni e sedute di laurea erano condotte quasi interamente online. Per cui, la domanda, in tal senso era povera e lasciava sfitte le case. Per ovviare alla crisi, molti locatori hanno riadattato contratti e spazi in modo da affittare anche alle famiglie o a coppie giovani. Oggi che è tutto ripartito e si è tornati a una parziale normalità, il dialogo con gli studenti fuorisede si è fatto più intricato e difficile da amministrare. Come dicevamo all’inizio: un cane che si morde la coda.
Decreto Aiuti-ter e studenti
Nel recente Decreto Aiuti-ter è presente un paragrafo dedicato a tale situazione che lascia ben sperare, almeno in parte. Per l’istruzione sono stati stanziati 660 milioni di euro; 330mila di questi andranno alla creazione di 7.500 posti letto, destinati agli studenti, da concretizzarsi entro la fine del 2022. Potranno usufruirne gli studenti più meritevoli o che abbiano maggiori difficoltà a livello economico. Il tema è che le università hanno già ripreso le attività e 7.500 posti letto non rispondono all’esigenza espressa sul piano nazionale.
In attesa di interventi massivi sul carovita e il caroenergia, già annunciati, resta una situazione di stallo non facile da gestire. I prossimi mesi saranno decisivi per comprendere se effettivamente si riuscirà a stabilire un equilibrio e se si potrà concedere una chance agli studenti di condurre una vita da fuorisede senza troppi affanni, se non quelli scolastici.